Nacque a Viggiù (Varese) il 25 set–
tembre 1881. Il padre Vincenzo ,
artigiano marmista , favorì il talen–
to artistico del figlio permettendo–
gli di recarsi giovanissimo a Torino
per frequentare l'Accademia Al–
bertina. Dopo qualche tempo , egli
preferì abbandonare gli studi ed
aprire un laboratorio per conto
proprio.
Nel 1909 partecipò per la prima
volta ad un 'esposizione , presentan–
do alla Promotrice di Torino tre
opere:
Non omnis moriar, Stella al-
pina
e
Vana attesa.
Alla Promotri–
ce del 1911 espose due gruppi
equestri , che gli valsero una meda–
glia d'oro.
Nella sua lunga attività ricevette
parecchie commissioni di lavoro ,
mantenendo stretti legami con
l'ambiente artistico torinese , so–
prattutto con gli scultori Bistolfi ,
Canonica e Calandra , e lombardo ,
con Pogliaghi e il concittadino
Butti.
Tra le sue opere si devono ricorda–
re:
L 'Immacolata
di ben cinque
metri d'altezza per il palazzo del
governatorato della Città del Vati–
cano (1928) , le statue di
San Cirillo
e
San Metodio
nel Collegio boemo
a Roma ,
L 'ultimo bacio
per il Ci–
mitero di Vercelli ,
Le tre Marie, La
Pietà
e
San Francesco
per quello di
Torino , le statue dei
Quattro profe–
ti
per la facciata della chiesa del–
l'Annunziata di Torino.
L'opera dello scultore
«è
caratte–
rizzata da una tematica di contenu–
to ancora romantico e da uno stile
sostanzialmente ancorato alle cor-
Giacomo Buzzi Reschini
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renti veriste e puriste ottocente–
sche , cui si ricollegano anche la
particolare cura e perizia dell 'ese–
cuzione tecnica» (Negri).
Morì a Torino il 4 agosto 1962, do–
po aver donato al paese natale la
sua gipsoteca.
Bibliografia: Biancotti, 1961; Negri, 1961; Negri
A rno/di, 1972, X V, p. 665.