Bibliografia: Ferrettini, 1907, p. 4.
Ubicazione: V Ampliazione, arco 26
Riferimento d'archivio: anno 1907, vol. LVI, permessi 414 e 553
Progettista e scultore: Edoardo Rubino
Datazione: 1907
Stato di conservazione: ottimo
Parte architettonica in marmo, cm 500x 325x 75
Bassorilievo in marmo, cm 190x283x15
Firmato e datato sul bassorilievo, in basso a destra:
<<ED. RUBINO 1
1907».
bassorilievo
BOIDO
Risale al marzo 19071a presentazione del progetto del monumento Boido,
firmato dal Rubino. Nel settembre dello stesso anno, lo scultore faceva do–
manda per completare la decorazione: (( ... è mio desiderio che sia ripinto
l'arco e la volta corrispondente in motivi ornamentali... La pittura verrà ese–
guita ad encausto e la tinta generale sarà intonata col marmo verde roja''
(A.
S. C.
M.).
/lavori furono ultimati nell'ottobre 1910.
All'epoca,
E.
Ferrettini, critico della ''Gazzetta del Popolo'' , scrive un inte-
ressante commento del bassorilievo: aL 'artista.. . si lasciò trascinare dal fa-
scino di quell'arte bistolfiana così suggestiva... intuì tutta la bellezza genti-
le dell 'atto, che fa l'angelo nel ricevere quasi timidamente la morta... sentì
la spiritualizzazione della vita per opera della morte nel contrasto profondo
tra le due sculture principali.. . La figura dell 'angelo
è
fine e delicata, ma...
la linea del corpo, l'atteggiamento sembrano duri... lo stesso partito movi–
mentato delle pieghe leggere, ondeggianti, non riesce a farci sentire ab–
bastanza quel contrasto.. . col drappeggio severo, funerariamente rigido
della morta. Lo sfondo roccioso e la scala, che dovevano nella loro rigida
geometria contrastare con la grazia dei fiori sparsi sulla barca, non rispon–
dono pienamente a ciò... Ben trovato e ricco di sentimento il gruppo di
donne che tra i cipressi guarda dolorante la dipartita... di squisita bellezza
l'angelo che siede al timone... ''·
«VERSO LA PACE'',
si legge sull 'epigrafe sotto il bassorilievo: spesso
è
pro–
prio lo stile liberty che acontribuisce a togliere al tema del distacco l'acer–
bità dello schianto, e all'immagine del dolore sostituisce di norma quella di
una soffusa malinconia, che sfuma in qualche caso nel respiro della spe–
ranza ,, (Bossaglia, 1982, p . 52).