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Ubicazione: III Ampliazione nord, 35

Riferimento d'archivio: anno 1904, vol. XLIX, permesso 309

Scultore: Davide Calandra

Architetto: Stefano Molli

Datazione: 1904-1908

Stato di conservazione: buono

Parte architettonica in granito, cm 615x450x255

Altorilievo in bronzo, cm 442x265x90

Firmato e datato sull'altorilievo, in basso a sinistra:

<<D . CALANDRA 1906»

a destra:

«FONDERIA LJPPI- PISTOIA».

_ _ ________monumento

GEISSER__________

Bibliografia: Ferrettini, 1908, p. 4.

Nel giugno 1904, Alberto Geisser presentava all'Ufficio tecnico del Cimite–

ro la domanda per ,,fa costruzione della camera mortuaria e l'erezione del

monumento>> opera ,,dei Signori Cav. Ing. Stefano Molli e

Comm.

Davide

Calandra, (A.S.C.M.).

Erano allegati un progetto dell'opera e una fotografia del bozzetto in ges–

so, firmati dal Calandra. !lavori furono ultimati solo ne/1908 (cfr. Ferrettini),

ma l'altorilievo era già pronto due anni prima, come indica la data accanto

alla firma dello scultore.

Sulla fronte di un muro a forma ellittica

è

posta l'opera del Calandra, ispira–

ta dal versetto biblico riportato sotto l'altorilievo:

SEDENTIBUS IN UMBRA MORTIS LUX MAGNA ORTA EST.

In due targhe poste sui pilastri laterali sono le iscrizioni:

BEA TI MISERICORDES

l

QUONIAM IPSI MISERICORDIAM

l

CONSEQUENTUR

l

MA TT. V

(a sinistra);

PAX VOBIS: EGO SUM

l

NOLITE TIMERE

l

LUC. XXIV

(a destra).

Su una lapide innanzi al monumento:

ALBERTO GEISSER / IN MEMORIA

l

DEl GENITORI / ULRICO E GIUSEPPINA GEISSER

l

ISTITUÌ

l

PER SÈ ED l SUOI / A.D. 1904.

Al centro dell'altorilievo sta l'angelo della morte, dalle grandi ali spiegate.

Protende la spada verso un gruppo di figure sulla sinistra, in vari atteggia–

menti di sgomento, rassegnazione, speranza... Sullo sfondo è raffigurata

una città. A questa scena grandiosa e movimentata si contrappone, a de–

stra, la figura del Cristo benedicente, forse troppo isolata dal resto della

scena. Il simbolismo dell'opera del Calandra

e

evidenziato da una pittorica

oratoria. Come nei bassorilievi dei suoi monumenti celebrativi, si nota un

certo descrittivismo di stampo ancora ottocentesco, sicché, nonostante

l'esecuzione nervosa e vibrante, <<il piglio innovatore dello stile appare fitti–

zio>> (Bossaglia, 1973, p. 422).