Nacque a Ganna (Varese) il 19 di–
cembre 1831. A quattordici anni
s'iscrisse all'Accademia di Brera ,
seguendo i corsi di Benedetto Cac–
ciatori; frequentò anche lo studio
di Abbondio Sangiorgio.
Nel 1858 vinse il Pensionato trien–
nale di scultura: si recò dapprima a
Firenze, quindi a Roma nel 1860 e
a Napoli nel1861.
Tornato a Milano, dopo aver lavo–
rato per il Magni e lo Strazza, vinse
con il Tantardini il concorso per il
monumento a
Cavour
in Milano: a
Tabacchi venne affidata la figura
dello statista (1862-65) , prototipo
delle statue-monumento realistica–
mente e dinamicamente modellate,
che costituiscono la più significati–
va produzione matura dell'artista.
Dal 1863 al 1867 scolpì la
Santa
Maria Egiziaca
e la
Santa Dorotea
per il Duomo di Milano,
Lanzone
e
Dante
per la Galleria Vittorio
Emanuele II, e altri personaggi
storici come
Ugo Foscolo dopo il
trattato di Campoformio,
nel 1866
presentato a Brera e nel 1867 all'E–
sposizione universale di Parigi (una
replica in bronzo si trova alla Gal–
leria Nazionale d'Arte Moderna di
Roma).
Arrivarono anche le prime com–
mittenze di carattere privato , come
l'Angelo della giustizia
e
l'Angelo
protettore
per il mausoleo Ponti in
Gallarate , che aprirono la lunga se–
rie dei monumenti funerari. Nel
1868, in seguito alle dimissioni di
Vincenzo Vela , ottenne la cattedra
di scultura all 'Accademia Alberti–
na di Torino, ove insegnò per quasi
un quarantennio fino alla morte ,
avvenuta a Milano il 23 marzo
1905. Durante gli anni '70, da poco
trasferitosi a Torino , si affermò
presso il pubblico e la critica con i
monumenti - affidatigli tutti senza
procedura di concorso - a
Paleoca–
pa
(1871) , a
Cassinis
(1872-3) , e a
Timmermans
(1874-5) in Torino; a
Leopardi
e al
Caro
in Fermo
(1874) , a
Brignone
in Pinerolo
(1877-8).
In questo periodo iniziò anche la
produzione «di genere» dell'arti–
sta, le cui statue furono presentate
e spesso premiate a molte esposi–
zioni nazionali ed estere , e replica–
te più volte in varie dimensioni: le
più famose sono
Psicotera
(1872) ,
Tuffolina
(1877) , e più tardi
Cica–
Cica
(1884) ,
Mascherina
(1884),
Il
prediletto
(1898). Contemporanee
a queste opere , ma di soggetto pa–
tetico , sono alcune figure di sodi
nudi femminili , dove l'artista ab–
bandona il modellato dolcemente
pittorico (specie nelle vesti delle
figure precedenti) per una compo–
sizione armonica dei corpi accura–
tamente levigati:
Peri
(1870),
Ver–
gine crzstzana
(1872) ,
Hypatia
(1875) ,
Super flumina babilonis
(1887) ,
Martire legata ad uno sco–
glio
(1899).
L'impegnativa produzione di mo–
numenti celebrativi continuò negli
anni '80 e , pur con minore assidui–
tà, anche nell'ultimo quindicennio
di vita: importanti quelli a
Vittorio
Emanuele II
in Padova (1880-2) , a
La Marmora
in Biella (1884-6) , ad
Arnaldo
in Brescia (1877-82) , a
Garibaldi
(1884-7) e a
Bottero
(1898-9) in Torino , ad
Umberto I
in
Asti (1900-3).
Sempre numerose furono le opere
di committenza privata , soprattut–
to le sculture funerarie , dinamica–
mente modellate , con un senso vi–
vo e vibrante della forma che crea
Odoardo Tabacchi
delicati effetti pittorici: ricordiamo
la tomba
Omodeo
al Monumentale
di Milano (1876) ; la tomba
Cuzzet–
ti
nel Cimitero di Brescia (1876); le
tombe
Mazzonis
(1886),
Denina
(1888),
Sineo
(1891),
Spinola
(1891) ,
De Amicis
(1900) in quello
di Torino. Intensa fu sempre l'atti–
vità ritrattistica (citiamo solo i bu–
sti-ritratto di
Amedeo Avogadro
del 1884, di
Teresa Guasco
del
1872, di
Andrea Gastaldi
del1890) ,
dove Tabacchi rivela notevoli ca–
pacità d'indagine fisionomica e psi–
cologica, e la fedeltà ad un model–
lato robusto , virtuosamente de–
scrittivo , secondo l'esempio del
Vela e anche dei migliori ritrattisti
del Secondo Impero, da Carpeaux
a Carrier-Belleuse.
Bibliografia:
G.
L. ,
1888, p. 3; De Filarle, 1891,
p. 2; Stella, 1893, pp. 362-9; Callari, 1909,
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