capoluogo lombardo): nella volontà di restituire a Torino un posto di guida
al paese, bilanciando con il prestigio culturale- economico la vanificazio–
ne del ruolo di capitale politica>>.
La Bossaglia parla di «prestigio culturale-economico>> e questa ricerca an–
drebbe approfondita proprio nella direzione volta a riscoprire gli elementi
culturali della Torino primo Novecento che sono stati via via dimenticati ri–
spetto a quelli economico-sociali.
Sarà forse anche perché Giuseppe Antonio Borgese coniugò l'idea del
crepuscolo con la poesia di Gozzano, che le zone d 'ombra hanno avuto il
sopravvento rispetto alle zone di luce, che pure connotano in modo netto
la vita intellettuale del primo Novecento torinese.
Una figura immeritatamente trascurata
è
quella di Enrico Thovez, ricordato
più come poeta e critico letterario che come pittore e critico d 'arte.
Thovez è figura poliedrica che andrebbe riscoperta. Forse molti lo ricorda–
no più per la critica severa (e ad un tempo lucida e coraggiosa) al «poeta–
professore>> Giosue Carducci, che non per ciò che egli rappresenta.
Innanzi tutto Thovez con i suoi interessi europei segna il superamento di
certo provincialismo culturale italiano e subalpino.
Egli, in tempi di imperante dannunzianesimo, comprese a fondo i limiti del–
lo sfolgorio verbale del nuovo poeta Vate succeduto al Carducci.
Come ha scritto Romano Luperini, «la modernità di Thovez sta nella sua in–
sofferenza di scrittore e di lettore di poesia>> , insofferenza che si traduce in
una serie di intuizioni sostenute sempre da uno stile incisivo e graffiante,
vivacemente antiletterario, che fa già pensare alla grande stagione cultu–
rale della ((Voce>> . Ne/labirinto della cultura e dell 'arte novecentesca uno
dei fili di Arianna
-
magari un esile filo
-
è
anche costituito da Enrico
Thovez.
In questo ambiente torinese così suggestionato dal Liberty di cui resta
traccia in intieri quartieri della città, si può anche inquadrare il
Liberty nel–
l'altra Torino,
che costituisce il tema di ricerca di Rossana Bossaglia.
Il fatto che il Cimitero Monumentale di Torino sia così ricco di testimonian–
ze artistiche del Liberty
è
sicuramente legato alla storia di Torino del primo
Novecento che qui si
è
ritenuto di dover tratteggiare, per offrire a/lettore un
rapido inquadramento ai temi sviluppati con grande acume critico e con
severo criterio scientifico da Rossana Bossaglia nelle pagine che se–
guono.