Al Cimitero Parco l’ultimo saluto della Città al suo “Gianduia”

Una folla numerosa e commossa al funerale di Andrea Flamini al cimitero Parco. Un ultimo saluto della famiglia insieme alla Città , pieno di bei ricordi ed aneddoti, con tanti confaloni,  costumi colorati e musica. Tanti gli amici e le Associazioni piemontesi. Lo hanno ricordato il sindaco, Chiara Appendino, sottolineando come lei sia cresciuta con il Gianduia di Flamini, e come  sia stato maestro nel comprendere l’importanza di mantenere e far conoscere al mondo la propria cultura e di come ora, questi valori vadano trasmessi ai giovani. Per la Regione è intervenuto il presidente Sergio Chiamparino, che ha voluto ricordarne l’allegria oltre che l’impegno per gli altri, sia  nel mondo del lavoro come sindacalista che come propulsore dell’identità torinese, quando non ne parlava ancora nessuno.  Raccontando alcuni aneddoti legati alla festa di San Giovanni, Chiamparino si è anche lasciato sfuggire un segreto. Con Flamini avevano scoperto che, in base alla posa degli ancoraggi, si riusciva a far cadere il farò dalla parte giusta, portando fortuna e prosperità. Del contributo all ‘immagine dei piemontesi nel mondo, ha invece parlato il  consigliere regionale Davide Gariglio. Presente anche il Presidente del Consiglio regionale Mauro Laus. A chiudere la  cerimonia laica, la figlia, che ha ringraziato le Autorità ed i presenti. Poi il lungo corteo funebre si è avviato lungo i viali del cimitero sulle note delle vecchie canzoni di Torino, cantate dalla voce registrata dello stesso Flamini, accompagnato dal vivo dai partecipanti. La sua preferita era “ Ciau Turin,  mi vadu via, vadu luntan a travajé”.

Ultimo aggiornamento: 18 aprile 2017

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