Nel giorno della sua nascita e a 18 anni dalla morte a 95 anni, padre Ruggero Cipolla, il frate scalzo che ha trascorso tutta la sua vita in carcere come cappellano insieme ai detenuti e alle guardie penitenziarie, viene ricordato con una cerimonia al cimitero Monumentale dov’è sepolto, organizzata dall’Associazione nessun Uomo è un’isola che gestisce il museo Le Nuove.
Alle ore 10 gli viene dedicata una Messa nella cappella all’ingresso in corso Novara 135, quindi il corteo si recherà in Terza Ampliazione per deporre un omaggio floreale presso la tomba dei Frati minori che lo ospita (foto sotto). Saranno presenti rappresentati della Città di Torino e di Grugliasco. Pur essendo trascorsi diciotto anni dalla sua morte, è ancora sempre molto vivo il ricordo di Padre Ruggero, che dedicò cinquant’anni della sua vita ai detenuti ed alle loro famiglie. Si ritrovò cappellano a “Le Nuove “ dal 1944, negli anni più bui della storia italiana, durante la Resistenza. Settantadue i martiri del Martinetto che confortò durante la prigionia sino alla fucilazione, rischiando la propria vita per aiutare i partigiani. Finita la guerra, rimase a prestare la sua opera in carcere prima a Le Nuove e poi alle “Vallette” (Lorusso e Cutugno) sino al 1994. Sostenitore dei valori di don Bosco e di Giuseppe Cafasso, dedicò tutte le sue energie per rendere più umana la condizione dei detenuti, promuovendo attività lavorative e ricreative. “Nella loro sofferenza – era solito dire – rivedo la sofferenza del Cristo”.
Consulta la piantina con il percorso per raggiungere la tomba di padre Ruggero Cipolla.
Ultimo aggiornamento: 29 novembre 2024