Al Monumentale, lunedì 3 dicembre alle 11, si ricorda Padre Ruggero Cipolla, il frate cappellano delle carceri per mezzo secolo

 

Il primo dicembre  2006, moriva Padre Ruggero Cipolla. Il cappellano che ha trascorso tutta la sua vita in carcere insieme ai detenuti e alle guardie penitenziarie. Avrebbe compiuto 95 anni il giorno seguente. L’Associazione Nessun Uomo è un’isola (che gestisce il  progetto culturale legato alle ex carceri “Le Nuove”) e la Città, lo ricordano al Monumentale, lunedì 3 dicembre alle 11. La cerimonia inizia con una messa in cappella, all’ingresso di Corso Novara. Quindi  in corteo, con in testa il gonfalone della Città, si raggiunge la tomba dei Frati minori in cui è sepolto, in terza Ampliazione (area 89), per omaggiarla con dei fiori.  A ricordarlo, raccontando alcuni aneddoti, saranno le persone più care che gli sono state vicino sino all’ultimo,  i compagni di missione come il professor Felice Tagliente. Ogni anno partecipano alla cerimonia, anche alcune scolaresche. Studenti delle superiori che a scuola ne hanno conosciuto la storia.  Pur essendo trascorsi docici anni, infatti, è ancora  sempre molto vivo il ricordo in Città, del frate sempre scalzo, che dedicò cinquant’anni della sua vita ai detenuti ed alle loro famiglie. Cercò di migliorare le condizioni  dentro il carcere anche per la Polizia penitenziaria. Si ritrovò cappellano a “Le Nuove ” negli anni più bui della storia italiana,  durante la Resistenza, dal 1944.  Settantadue i martiri del Martinetto che confortò durante la prigionia sino alla fucilazione, mettendo a rischio la propria vita. Il suo sostegno non era solo spirituale, di nascosto, nel saio, portava loro cibo, medicine, notizie da casa. Raccolse le loro lettere in un libro che pubblicò nel ’98 dal titolo “I miei condannati a morte”. Finita la guerra, rimase a prestare la sua opera in carcere  migrando poi alle “Vallette” (Lorusso e Cutugno) sino al 1994. Sostenitore delle idee di don Bosco e di Giuseppe Cafasso, dedicò tutta la sua energia per rendere più umana la condizione dei detenuti, promuovendo attività lavorative e ricreative. “Nella loro sofferenza- era solito dire- rivedo la sofferenza del Cristo”.

Scarica il Percorso Corteo al Monumentale per padre Cipolla 3 dicembre 2018

Nelle immagini  sopra : Padre Ruggero Cipolla e studenti durante la commemorazione davanti alla sepoltura. Sotto la copertina del libro con le lettere dei condannati a morte del Martinetto raccolte e pubblicate dal frate.

 

Ultimo aggiornamento: 10 dicembre 2018

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