Bandiere e garofani rossi, parenti con immagini di partigiani sovietici e commozione al cimitero Monumentale nel Giorno della Vittoria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come ogni anno, il 9 maggio, Giorno della Vittoria in Russia, quando i tedeschi firmarono la resa  sul fronte orientale, il Cimitero Monumentale si tinge del rosso delle bandiere e dei garofani. La Comunità russa,i  rappresentanti della Città e dell’ ANPI si riuniscono per ricordare con una cerimonia i tanti soldati russi e ucraini che dopo l’8 Settembre, essendo in Italia, si unirono ai nostri partigiani e persero la vita nel nostro Paese. Molti sono ancora ignoti. I loro resti furono raccolti dal compagno Nicola Grosa, che sopravvissuto alla Guerra, si ammalò  di “cadaverina” nel recuperare i corpi a mane nude per dare loro dignità di sepoltura al Campo della Gloria, realizzato dal Comune al cimitero. Su  1126 partigiani, novecento li trovò Grosa che morì nel 1978.  Anche lui sepolto al Monumentale ma nei sotterranei.

Alla Commemorazione organizzata dall’Associazione Russkij Mir, sono state dette parole di fratellanza tra i popoli e ringraziamento per quei ragazzi coraggiosi che con il loro sacrificio hanno difeso la libertà. A portare i saluti della Città , il  Presidente del Consiglio Comunale , Roberto Sicari, che ha letto anche alcuni passi sul valore assoluto della libertà, della prefazione dell’ex assessore Passoni al libro di Anna Roberti dedicato a questi partigiani,  dal titolo  “Per non dimenticare”.  La Vice Console russa, Svetlana Gavrilenko, ha riaffermato il legame profondo che lega i due paesi. “Siamo qua per ricordare i nostri nonni e il loro coraggio- ha detto – e questa memoria rimarrà sempre tra il popolo russo e quello italiano”.  E seguendo le tracce del nonno,  per scoprire  le vallate in cui aveva combattuto,  è arrivato in Piemonte Sergeij Molcanov.  Attende  invece di avere notizie  di suo padre, suo zio e suo nonno, da settantaquattro anni , Albina Sikorskaia, ucraina che vive a Bussoleno ,- ” Spero tanto che siano  qui tra gli ignoti, almeno li avrei vicini “. Un ‘assenza che ha pesato su tutta la vita della sua famiglia. Posando un fiore sulla tomba di un partigiano si sente meno triste. Orgogliosi dei loro bisnonni, i bambini che hanno recitato in russo l’addio tra un soldato e la sua fidanzata. Domani saranno loro a dover ” non dimenticare”.

Ultimo aggiornamento: 26 novembre 2019

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