Conferenza sull’interculturalità nei cimiteri. Riflessioni e proposte per rispondere alle esigenze di una società in continuo mutamento

Tanti e diversi i temi e gli spunti di riflessione emersi alla conferenza che si è tenuta al castello del Valentino, dal titolo “Interculturalità e fine vita”, nell’ambito del ciclo di incontri organizzato dalla Commissione di garanzia delle opere cimiteriali, la Città ed AFC Torino Spa (la Società del Comune che gestisce i cimiteri). Un interessante confronto su uno dei grandi tabù della cultura occidentale, la morte,  governato dal presidente del Comitato Interfedi, Valentino Castellani e a cui hanno partecipato oltre alle Istituzioni, vari rappresentanti religiosi, antropologi e sociologi  che hanno dipinto una Città in continua trasformazione ma aperta al dialogo affinché, come ha sottolineato l’assessore Marco Giusta, rubando l’espressione a padre Rosu della chiesa ortodossa di Torino, “Mettendo radici in un luogo simbolico come il cimitero che rappresenta la memoria collettiva storica, non si sentano più stranieri”. Anche in passato Torino, è sempre stata all’avanguardia per gli spazi dedicati ad altri credi dopo lo Statuto Albertino. Al Monumentale vi sono i campi più antichi: l’evangelico in cui vi sono sepolti valdesi e protestanti (tra le lapidi dei personaggi più noti, quella dell’industriale svizzero Cafarel, fondatore della fabbrica di cioccolata); e quelli ebraici, una tra le comunità di insediamento più antico in città (dal 1400), sei i campi (tra cui quello con le tombe di Primo Levi e di Rita Levi Montalcini). Più recenti invece, il cimitero Islamico (degli anni 90) al Parco in via Bertani,  e la neo concessione di uno spazio alla Chiesa Romena Ortodossa che prevede anche la realizzazione  (sempre a loro carico) , di una cappella. Il Comune nell’incontro di ieri, si è detto disponibile a collaborare con altre Comunità. Anche se, nel dibattito sul Campo valdese al cimitero, ad esempio, ha riferito Eugenia Ferreri, rappresentante della Comunità, i giovani si sono detti contrari all’idea di una separazione dagli altri, avere un campo solo per le loro sepolture, viene vissuto come una ghettizzazione e loro si sentono solo Italiani, come i loro coetanei. Perché, come ha ricordato l’antropologo Alessandro Gusman, il cimitero è un luogo dei vivi, crocevia di umanità, anche se era nato come spazio per separare la vita dalla morte, con i muri attorno. E la società, che è un organismo vivo in continuo mutamento, se ne riappropria. Anche se vivere in un mondo coeso e interculturale, non è sempre semplice sul piano pratico. Il rabbino Alberto Somekh, lamenta l’incompatibilità di alcune  norme del regolamento di Polizia mortuaria con i dettati biblici. Nella cultura ebraica, il defunto dopo essere lavato con 25 litri di acqua deve essere sepolto il prima possibile, non deve  trascorrere una notte dal momento del decesso. Contrariamente alle 24 ore di osservazione  previste dal regolamento sanitario in vigore.  A Roma, si sono accordati con una deroga per la comunità ebraica. L’intervento di un elettrocardiologo consente dopo 5 ore di procedere alla sepoltura. Anche gli orari previsti per i funerali, spesso sono di ostacolo. A Torino si effettuano solo al mattino esclusa la domenica. Una volta sepolti invece come per  i musulmani, i defunti non vanno più spostati, le tombe devono essere perpetue. Tante le similitudini con i riti funebri islamici: oltre all’abluzione (il lavaggio come purificazione spirituale),  per entrambi, ad esempio, dopo la preparazione, i morti devono essere coperti da semplice lino. Comunque i temi che riguardano la gestione del lutto e gli orari, e su cui si può intervenire, verranno approfonditi e ripresi nelle sedi opportune, hanno assicurato le Istituzioni, cercando di trovare soluzioni. Tra le novità  annunciate da Michela Favaro, presidente di AFC ( la società pubblica della Città che gestisce i cimiteri dal 2006) – “La pubblicazione, a breve, di un bando per attività di supporto al lutto, aperto a Enti religiosi, Associazioni e Comunità”-.

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 10 dicembre 2018

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