Giornata in ricordo delle vittime nei lager. I valori della memoria come etica di vita contro l’indifferenza che ha consentito che operai,rom,studenti ,omosessuali venissero deportati come carri bestiame

Corteo 5 maggioDeposizione corona giornata dei deportati 5 maggio 2016Autorità Campo Gloria 5 maggio 2016

 

Nel giorno della liberazione del Campo di Mauthausen, la Città ricorda i deportati. Tre le iniziative. Si è cominciato alle 9.30 con una commemorazione al Cimitero Monumentale presso il Campo della Gloria dove si trovano i cippi e la teca con le ceneri dei dispersi, poi alle 11.30 è stata deposta un corona a Porta Nuova, davanti alla lapide presso il binario 17 da cui partivano i vagoni per i lager nazisti. Ed infine alle 15, la cerimonia in sala Rossa con il Sindaco e Giovanni Acutis, Presidente dell’ANEI . Al Monumentale, al corteo delle Autorità  civili e militari e delle Associazioni dei deportati, sono seguiti gli interventi di Susanna Maruffi, che dopo la recente scomparsa del padre, il partigiano Ferruccio, ha preso il testimone come presidente dell’Associazione dei deportati politici, ANED.  Con commozione, ha ringraziato il Comune e l’assessore Stefano Lo Russo in particolare, per l’attenzione dedicata a mantenere viva la memoria anche di quelli che non hanno avuto voce e nome nello sterminio nazista , gli ignoti,  con il restauro della teca che si trova al cimitero, in cui vi sono  le ceneri dei deportati e dispersi nei  forni crematori. Il generale Franco Cravarezza, nell’evidenziare come alla cerimonia siano sempre meno i testimoni presenti che erano sopravvissuti, come Ferruccio Maruffi che venne liberato a Mauthausen il 5 maggio del 1945 dagli americani, ha  ricordato quanti , in Italia, dopo l’8 settembre vennero deportati: seicentomila i militari e dodicimila gli ebrei . “Uomini di grande dignità che ci lasciano un grande esempio di generosità con gli altri”- ha detto. A chiudere la cerimonia, l’assessore Gianguido Passoni, che ha voluto sottolineare come “Operai, rom, omosessuali , ebrei, studenti, compagni di scuola, persone come noi insomma, venissero caricati e deportati come carri bestiame nell’indifferenza totale”. Ha aggiunto come la scuola svolga un ruolo fondamentale nel trasmettere la memoria storica, non come commemorazione ma  come eredità viva di valori,  insegnando la grande dignità di quegli uomini  in quei giorni pieni di odio come esempio di etica di vita contro l’indifferenza.

Nelle immagini gli interventi della presidente ANED, Susanna Maruffi, il generale Franco Cravarezza e l’assessore Gianguido Passoni

Maruffi 5 maggio 2016Generale Cavarezza 5 maggio 2016

passoni

Ultimo aggiornamento: 12 maggio 2016

Torna su Torna all'inizio