Il restauro della storica tomba di Giuseppe Pongilione.

 

Il tempo non risparmia la bellezza delle opere d’arte racchiuse nel cimitero Monumentale. Fondi non ce ne sono e per salvare una delle più significative tombe storiche ospitate in Corso Novara si è sperimentata una interessante e fruttuosa collaborazione tra l’Università di restauro di Torino, la Fondazione  “La Venaria Reale”, il Comune di Torino  e con la supervisione della Soprintendenza  per i beni storici ed artistici. Per l’intervento, iniziato nel 2013 e che si concluderà nel 2016, è stata scelta la tomba Pongilione (nella fotografia prima del restauro), dopo un accurato censimento delle opere bisognose di restauro ed un’ attenta ricerca tesa a favorire il lavoro più interessante dal punto di vista didattico. Progettata per se stesso dall’ingegnere filantropo Giuseppe Pongilione, realizzata dallo scultore Lorenzo Vergnano in marmo di Carrara con una bassa cancellata in bronzo, la tomba si trova nella IV Ampliazione dall’ottobre del 1886, quattro anni prima che il titolare morisse all’età di 77 anni, e da allora i piemontesi l’hanno soprannominata “La tomba d’j rat”, ovvero la tomba dei topi, perché tra  gli animali simbolici raffigurati vi sono anche i ratti insieme a civette, rane e falene.

L’opera a più livelli di lettura che rappresenta la borghesia illuminata dell’epoca.  L’opera è in una nicchia del porticato su due piani in una prospettiva centrale con un bassorilievo da sfondo che copre tutta la volta: in primo piano la bara semi aperta da cui resuscita e si frastaglia la figura di Pongilione, in abiti eleganti con un piede sopra la cassa mentre ascende al cielo accompagnato da un angelo portando con sé lo scrigno dei ricordi della sua esistenza. Un’esistenza dedicata agli altri, soprattutto ai bambini di cui fu gran benefattore . Un suo lascito al Comune finanziò per lungo tempo un premio che veniva dato annualmente ai migliori alunni delle elementari. Nel bassorilievo invece sono riportati molti dei simboli e dei valori della società borghese e lavoratrice del tempo che si affaccia alle nuove tecnologie ed all’industrializzazione, che  governa la natura ma si eleva. Dall’albero che affonda le radici vicino alla bara sui cui rami sono raffigurati gli animali simbolici dell’arte funeraria come la civetta, ci si eleva al cielo verso gli angioletti, passando però per una città industriale con un treno su un ponte che porta nell’aldilà.

La cancellata. A segnare il confine tra la dimensione dei morti e lo spazio dei vivi, anche la cancellata in bronzo davanti alla sepoltura che ora si trova nel laboratorio della scuola di restauro nelle mani degli studenti del quarto anno del Settore Manufatti in metallo, ceramica e vetro, diretti dai docenti Marco Demmelbauer e Alessandro Ferradini. Tornerà al suo posto a settembre. 

Le condizioni della scultura. Agli occhi degli esperti, il monumento in marmo è subito apparso in uno stato di conservazione particolarmente compromesso, anche a causa dei danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, ed ha richiesto la progettazione di un restauro articolato in più fasi operative. Dopo un primo intervento effettuato nell’estate del 2013 come stage del Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, si è ripreso poi a luglio di quest’anno con gli studenti del primo anno del Settore Manufatti lapidei e derivati, superfici decorate dell’architettura, sotto la supervisione della docente Lea Ghedin. Riportando alla luce la bellezza originaria della materia, gli studenti hanno potuto approfondire i saggi di pulitura con metodi tradizionali e con tecnica laser, e, contemporaneamente, hanno messo in sicurezza, con l’applicazione di opportuni consolidanti, la parte inferiore dell’opera. La terza fase di restauro, quella conclusiva, si effettuerà infine nel 2016. Tutti i lavori sono supervisionati dalla Soprintendenza e dal Servizio Edifici Municipali della Città di Torino che è proprietaria della tomba Pongilione.
Il Cartello esposto al Monumentale con alcuni momenti del restauro.

 

Ultimo aggiornamento: 7 luglio 2016

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