Immagini dei soldati sovietici, ricordi, lacrime e teatro nella cerimonia al Monumentale per il Giorno della Vittoria

La Giornata della Vittoria russa contro il nazismo, è una festa ancora molto sentita in patria. Da dieci anni la Comunità russa a Torino, commemora i suoi partigiani sepolti al Monumentale. Furono circa ottomila i soldati russi morti in Italia, di cui 700 in Piemonte. Molti sono sepolti al Campo della Gloria, recuperati dal partigiano Nicola Grosa dopo la Guerra. Numerosi restano ignoti. Ancora oggi arrivano richieste di informazioni dalle famiglie alla ricerca di notizie. Alla cerimonia che si è svolta al Monumentale, in ricordo dei partigiani sovietici che hanno combattuto e sono morti sulle nostre montagne dopo l’8 settembre del 43,  vi sono stati brevi interventi e tanta commozione. Alcuni parenti avevano con sé, le immagini  dei propri cari, issati vicini ai Gonfaloni della Città ed a quelli dell’ANPI. Dopo aver omaggiato le lapidi del Campo della Gloria, a introdurre, la direttrice dell’Associazione Russkij Mir, Silvia Leva. Dell’importanza del dovere delle Istituzioni nel mantenere viva la memoria storica, per non commettere gli stessi errori , anche se in altre parti del mondo continuano  a ripetersi, ha parlato il Presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci. Ma è quando la presidente della comunità russa di  Torino, Larissa Terzago  ha lasciato la parola a Orlova Astra, ottantottenne sopravvissuta all’assedio di Leningrado, che la commozione ha rotto gli argini. Durò 900 giorni l’assedio nazista del 41 a Leningrado,  che intrappolò la Città sotto il fuoco dei cannoni ed i bombardamenti, portando alla fame ad ed alla sete tre milioni di abitanti che resistettero, anche se isolati dal mondo con i cadaveri per le strade.

Tra le novità della cerimonia del giorno della Vittoria di quest’anno al Monumentale, la rappresentazione teatrale  davanti alle lapidi dei partigiani sovietici.

 

Nelle immagini: sopra i Confaloni della Città durante il corteo . Il presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci con la direttrice dell’Associazione Russkji mir, Silvia Leva. Alcune immagini dei soldati sovietici portati dai parenti. A sinistra Astra Orlova, la superstite dell’assedio di Leningrado e alcuni momenti della rappresentazione teatrale.

Ultimo aggiornamento: 1 agosto 2017

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