A undici anni dal rogo della Thyssen, le famiglie insieme alle Autorità e all’unico sopravvissuto di quella terribile notte del 6 dicembre 2007, Antonio Boccuzzi, hanno commemorato i sette operai, al cimitero Monumentale. Alla cerimonia hanno partecipato il ministro della giustizia Alfonso Bonafede, il presidente della regione Chiamparino, il sindaco Appendino e l’assessore Giusta, che prima si è recato a rendere omaggio alla tomba di Rocco Marzo che è invece sepolto al cimitero Parco. Nelle parole dei famigliari tanta amarezza e voglia di giustizia.Mentre i due manager italiani condannati, sono in carcere, i responsabili tedeschi sono a casa loro, in Germania. “Finchè due dirigenti condannati, tra cui l’amministratore delegato, corrono liberi nel loro paese e non avremo giustizia, mio figlio non avrà pace. Sono passati undici anni ma il nostro cuore è rotto e arde come sono arsi i nostri i figli. Non ci arrenderemo finché non otterremo giustizia”- ha detto la mamma di Giuseppe, Rosina Demasi, chiedendo al ministro l’impegno dello stato. Stessa determinazione e rabbia anche nell’intervento di Laura, sorella di Rosario Rodinò – “Troppe le circostanze che non hanno portato a una condanna di primo grado. Ci sono voluti cinque gradi di giudizio e due sono ancora liberi nel loro paese. Lo stato ci deve aiutare a far finire in galera questi delinquenti”. Il ministro Bonafede ha accolto le richieste di impegno, assicurando di aver già fissato un appuntamento domani a Bruxelles con il ministro della giustizia tedesca, Katarina Barley. “Forse qualcuno pensa che basti superare il confine per sfuggire alla giustizia – ha detto Bonafede – ma siamo in Europa e deve passare il concetto per cui chi sbaglia paga. Giustizia deve essere fatta ed è quello che dirò: lo Stato c’è e farò di tutto perché la giustizia venga riconosciuta. Sono consapevole che in Germania è prevista una pena più bassa ma sono fiducioso: i rapporti tra Italia e Germania sulla giustizia sono molto solidi e quindi conto di avere una risposta che possa individuare la strada per completare il percorso di giustizia “.
Il sindaco Appendino ha ribadito come le istituzioni, la Città e la comunità tutta, siano vicine alle famiglie in un abbraccio. Ha quindi ringraziato le mamme che – “Con il loro coraggio e la loro forza ci ricordano quanto sia importante la sicurezza sul lavoro e nelle scuole. Perché non accada più quello che è successo. La memoria è importante, per questo sarà realizzato un memoriale al Monumentale, che non toglie il dolore, ma è un simbolo in cui una comunità si riconosce. Perché abbiamo tutti la responsabilità di sensibilizzare sulla sicurezza sul lavoro, affinché non accadano più queste tragedie”.
Fotogallery con alcuni momenti della giornata di commemorazione iniziata al cimitero Parco dove è sepolto Rocco Marzo e proseguita al Monumentale dove si trova la lapide che ricorda Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi
Ultimo aggiornamento: 17 dicembre 2018