Oggi 2 dicembre la Città ha ricordato Padre Ruggero Cipolla, il frate che trascorse tutta la vita in carcere

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Il 2 dicembre 2006 avrebbe compiuto 95 anni, ma morì il giorno prima , padre Ruggero Cipolla. Il francescano scalzo che trascorse tutta la sua vita in carcere come cappellano, dal 1944 al 1994. Raccolse le ultime volontà dei partigiani rinchiusi a Le Nuove prima di essere fucilati al Martinetto. Rischiò la propria vita per sostenerli nascondendo nel saio medicinali e cibo. Non abbandonò mai il piccolo crocefisso che fece baciare a tanti condannati a morte. Lo aveva sempre con sé durante le commemorazioni per la resistenza, al Martinetto o al Pian del Lot. A guerra finita, dedicò tutta la vita per migliorare le condizioni dei detenuti in carcere. Non importa fossero ladri o truffatori. In loro vedeva la sofferenza di Cristo. Oggi a ricordarlo al cimitero Monumentale dove è sepolto, insieme all’Associazione “Nessun uomo è un’ isola” , la Città di Torino con la consigliera Viviana Ferrero ed il Comune di Grugliasco. Presenti anche le Associazioni delle guardie penitenziarie e gli studenti di un Istituto superiore.

 

 

Ultimo aggiornamento: 14 aprile 2017

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