Pubblico emozionato a cantare l’Inno di Mameli sotto le Arcate durante la rievocazione storica del Risorgimento al Monumentale.

Si è fatto un viaggio visionario tra i personaggi torinesi che hanno fatto la storia del Risorgimento, sabato 6 maggio al cimitero Monumentale. L’evento ad ingresso gratuito è stato realizzato da AFC (la Società partecipata con socio unico il Comune che gestisce i cimiteri della Città) e il Comune di Torino in collaborazione con il  Tavolo Tecnico di Utilitalia Sefit  che riunisce i servizi cimiteriali per la valorizzazione culturale dei cimiteri storici, insieme all’ Associazione di promozione sociale 8cento APS. Ad accompagnare i visitatori in un percorso suggestivo nella parte più antica del cimitero, 18 figuranti in costume e la voce narrante dell’attrice Elena Ruzza.

Con  i loro racconti, attraverso lettere e memorie, sono tornati in vita, Silvio Pellico (foto), il suo grande amore di gioventù e protagonista della sua Francesca Da Rimini, l’attrice Carlotta Marchionni, gli amici, i marchesi filantropi Carlo Tancredi Falletti di Barolo e sua moglie Giulia Colbert, che lo hanno accolto dopo il carcere allo Spielberg.

Altra tappa, l’ex carbonaro poi ministro del Regno di Sardegna e infine senatore del Regno D’Italia, Riccardo Sineo, sepolto a fianco della “sposa bambina”, la sua sfortunata nuora Teresa Denina (foto) , morta ad appena 27 anni.  Sul sepolcro della poetessa e scrittrice, la baronessa  Olimpia Rossi Savio (foto sotto), si è ricreata l’atmosfera di uno dei dibattiti affrontati  nel suo ambito salotto politico che accompagnò Torino a diventare a capitale d’Italia, fervore mai spento nonostante la perdita dei suoi due figli sul campo di battaglia nelle guerre risorgimentali.

Importante fu il contributo alla causa del senatore Roberto D’Azeglio (fratello maggiore di Massimo) e di sua moglie Costanza dei Conti Alfieri di Sostegno. Sulla tomba della patriota, Giuditta Bellerio Sidoli, fondatrice del giornale politico “Giovine Italia” con Giuseppe Mazzini a cui fu legata anche sentimentalmente, è stata letta una delle  sue lettere d’amore.  Chissà, se da donna anticonformista qual era avrebbe condiviso la scelta. Coerente sino all’ultimo istante di vita (non volle i sacramenti religiosi in punto di morte) pagò  a caro prezzo gli ideali: esule per l’Europa le tolsero per 8 anni anche i 4 figli. Il nostro viaggio nel passato si è concluso con grande emozione da parte del pubblico sempre attento e partecipe, sulle note dell’Inno di Mameli sotto le Arcate storiche che si estendono per 6 chilometri.

Il cimitero Monumentale ha ancora tante storie che attendono solo di essere raccontate, perché come sosteneva Umberto Eco: “Senza l’Italia Torino sarebbe più o meno la stessa cosa. Ma senza Torino, l’Italia sarebbe molto diversa”.

 

Ultimo aggiornamento: 31 maggio 2023

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