Il Cimitero è un museo a cielo aperto ma agonizzante. Spunti e riflessioni su come salvaguardare il Monumentale, sono stati al centro del terzo incontro organizzato dalla Commissione di tutela dei beni cimiteriali al castello del Valentino. Ogni giorno che trascorre, le sculture , i bassorilievi e le tombe di valore storico vengono aggredite da agenti atmosferici, inquinamento, acqua e, dal tempo, che inesorabilmente non risparmia la bellezza e sciupa ogni materia. Appena ultimato un intervento di restauro, inevitabilmente, il processo di deterioramento ricomincia, ha spiegato Lisa Accurti della Sovrintendenza. Come per il male, le cause sono banali. Innanzitutto l’umidità, come dimostrano le azioni di monitoraggio effettuate alla fine dell’ultimo restauro realizzato dalla Scuola di Venaria al cimitero Monumentale, la tomba Pongilione, soprannominata dai torinesi dell’ 800 “la Tomba di rat” perché vi sono rappresentati anche dei grossi topi. A conclusione dei lavori, le rilevazioni di temperatura e umidità dell’aria e della superficie dell’opera effettuate ogni quindici minuti, registravano già l’avanzamento del degrado. A peggiorare la situazione, ha sottolineato Marco Zerbinatti del Politecnico, alle tante cause diverse naturali, a volte si unisce anche il matrimonio tra materiali diversi incompatibili tra loro, usati anche nell’edilizia civile, essendo il cimitero lo specchio della Città. Come è avvenuto ad esempio, per le Arcate e i Nicchioni, nella parte più antica del Monumentale. Intervenire non è semplice, anche perché le tombe di famiglia sono proprietà private in suolo pubblico. Spesso le famiglie sono estinte e il pubblico non ha possibilità economiche. La proposta per mantenere e conservare questo patrimonio di cultura che appartiene a tutti, è di creare una piattaforma tra Comune, gestori, Sovrintendenza, i vari enti e il Politecnico per un confronto continuo. Il primo passo fatto con gli studenti del Politecnico, è un censimento delle opere di valore culturale per creare un’anagrafe sempre aggiornata, in cui, insieme alla foto con le informazioni sulla tomba, vi siano anche le proposte degli interventi di restauro da effettuare. Attività che si potrebbe estendere anche agli studenti degli Istituti superiori, come quello per geometri o il Liceo artistico. Tutti d’accordo, infine, sulle politiche della Città di promuovere iniziative culturali che facciano conoscere il tesoro nascosto del Monumentale, come visite turistiche ed eventi artistici, per rafforzare il senso di appartenenza a una comunità.
Nelle immagini: sopra, la tomba Pongilione prima e dopo il restauro. Sotto nella fotogallery, Lisa Accurti e Marco Zerbinatti. La tavola rotonda con Manuela Mattone e Maurizio Gomez Serito, del Politecnico, e il segretario per il Piemonte dei Beni culturali, Gennaro Miccio. Presente anche l’assessore Marco Giusta.
Ultimo aggiornamento: 17 dicembre 2018