Al Monumentale il Reggimento degli immortali

 

Il 9 Maggio in Russia è la Festa della Liberazione dal nazifascismo. Solo nel cimitero Monumentale sono un’ottantina i soldati dell’Armata rossa  sepolti nelle cellette  dei partigiani al Campo della Gloria. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 43, non essendo più l’ Italia alleata di Hitler, migliaia di soldati dell’allora Unione sovietica , russi ma anche ucraini e delle Georgia, si unirono alla Resistenza. In Italia persero la vita in circa 600.  A ricordarli, alla cerimonia organizzata dall’Associazione culturale Russkij Mir e dal Consolato generale della Federazione Russa di Milano, tanti russi e italiani. Per la Città ha partecipato il consigliere Federico Mensio. Nel suo intervento ha anche ricordato Nicola Grosa, partigiano e poi consigliere comunale in Sala Rossa, che ha dedicato la vita ed in seguito persa (prendendo una grave infezione causata dal contatto con i morti),  alla ricerca dei resti dei partigiani dispersi nei luoghi in cui vennero uccisi, per dare loro degna sepoltura in quello che è divenuto il Sacrario della Resistenza. Il viceconsole russo Platon Ratskevich, che ha portato la foto dello zio che ha combattuto nella seconda guerra Mondiale, ha parlato del valore della pace e dell’importanza del sacrificio di quegli uomini. Silvia Levi, direttrice di Ruskij Mir, ha raccontato la storia del Reggimento degli immortali. Nato in Russia qualche tempo fa, come inziativa spontanea dei parenti che andavano alla manifestazione del 9 maggio  con le foto dei loro cari morti in Guerra, si è allargata a tutta l’Europa e da quest’anno anche a Torino.  La Cerimonia si è chiusa con una piece teatrale di bambini russi per ricordare come la guerra inizi da piccole cose. La banalità del male. Anche quest’anno, presenti  e instancabili testimoni, l’ottantanovenne Astra Orlova, unica sopravvissuta all’assedio tedesco di Leningrado, oggi San Pietroburgo, e per l’ANPI, Olgher Gargioni.

Ultimo aggiornamento: 12 settembre 2018

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