Cimiteri di ieri e di oggi come specchio dei cambiamenti della società. Al Castello del Valentino,al via il ciclo di incontri sulla valorizzazione del patrimonio culturale dei musei a cielo aperto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si è parlato dei cimiteri come bene della comunità e della memoria storica collettiva ma anche individuale, al primo incontro dedicato alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale racchiuso nei musei a cielo aperto, che si è tenuto nella Biblioteca del Castello del Valentino, presso la Facoltà di Architettura. Il ciclo dei seminari con scadenza mensile che termineranno a dicembre, dal titolo“I Cimiteri di Torino. Un patrimonio di arte, cultura e ambiente da conoscere e valorizzare”, è promosso dalla Commissione di garanzia per la qualità delle opere cimiteriali della Città insieme a Università e Politecnico, con il patrocinio del Comune, di AFC (Socetà pubblica della Città che gestisce i cimiteri) , Ordine degli architetti, pianificatori e conservatori della Città metropolitana di Torino. A fare gli onori di casa il  direttore del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico , Paolo Mellano e il paesaggista Marco Devecchi, che ha evidenziato come, occuparsi di cimiteri, sia anche un’opportunità di lavoro per i giovani. In cattedra per il primo appuntamento, la docente di storia dell’architettura Annalisa Dameri, che ha ricostruito il percorso storico e sociale  che ha portato dalla metà del 700 all’800, alla progettazione ed alla nascita dei nostri cimiteri. Dai piccoli cimiteri di zona di san Pietro in Vincoli e San Lazzaro ( in via della Rocca), al Monumentale (1820).Dopo il seminario è seguita una tavola rotonda. La storica Chiara Devoti, ha ricordato come in passato i cimiteri fossero dentro le città, creando  problemi igienici e ponendo interrogativi culturali sulla differenza di religione e di appartenenza, ancora attuali. Con fosse comuni che si aprivano e si chiudevano, cadaveri di infanti e adulti, di donne e uomini con credi religiosi diversi che si ammucchiavano, l’uno sopra l’altro. Emanuele Romeo, che insegna restauro, ha effettuato alcune riflessioni sul cimitero come  “luogo della memoria letteraria”, iniziando da  ” I Sepolcri” di  Foscolo (recitati a memoria da metà dei presenti), sino  all’immaginario cinematografico (citando la scena di Volver di Almodovar, in cui Penelope Cruz pulisce la tomba della madre che crede morta per la Commemorazione dei defunti). L’ex sindaco di Torino, Valentino Castellani,  in qualità di presidente del Comitato interfedi, ha introdotto il tema dei cambiamenti di una società sempre più interculturale, che necessita di reinterpretare  anche gli spazi cimiteriali, insieme ai luoghi di fine vita, di  commiato e cerimoniali. Tra le questioni poste durante il dibattito che è seguito, la necessità di una politica di urbanizzazione che comprenda anche i cimiteri nel piano regolatore, e  l’assenza di un corso specialistico dedicato, alla Facoltà di  architettura

Il prossimo incontro si terrà mercoledì 11 luglio, sempre alle 15.30 al Castello del Valentino, con il professor Marco Devecchi. Focus del seminario, il rapporto tra natura e cimitero. Titolo :“Il verde cimiteriale. Un patrimonio prezioso per la comunità torinese”.

Nelle immagini, alcuni momenti della tavola rotonda e del seminario tenuto dalla professoressa  Dameri

 

Ultimo aggiornamento: 16 ottobre 2018

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