Dal Monumentale ai quartieri: biografie dei personaggi

Enrico Giachino

Enrico Giachino1916 – 1944

Medaglia d’oro al valor militare. Fece parte del primo Comitato militare regionale piemontese del CLN, Comitato di Liberazione nazionale, in rappresentanza delle “Brigate Matteotti”.

Arrestato nel 1944, fu processato e condannato a morte. E’ uno dei caduti del Martinetto.

“Non ho la mente ferma stasera per scrivervi, ma il coraggio non mi manca e non deve, non deve mancare a voi. Sarò sempre presente fra voi e vi dovete figurare solo che io sia partito per un lungo viaggio dal quale un giorno ritornerò”

(Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, Torino, Einaudi, 1955)

Ubicazione: Primitivo Nord D
Tematica: Personaggi legati alla LiberazioneDal Monumentale ai quartieri: la lotta di Liberazione a Torino

Approfondimenti

 

Nicola Grosa

Nicola Grosa

1904 – 1978

Perseguitato politico durante il fascismo per la sua adesione al Partito Comunista, dopo l’8 settembre 1943, partecipò alla guerra di Liberazione, quale commissario nelle “Divisioni Garibaldi”.

Dopo la guerra si dedicò alla ricerca ed alla raccolta delle salme disperse di partigiani caduti. Ne recuperò 900. I resti di quei partigiani si trovano nel “Campo della Gloria” nel Cimitero Monumentale. Il Sacrario della Resistenza di cui Grosa fu propugnatore.

Ha scritto di lui Franco Antonicelli :

”Se la fedeltà alla Resistenza si incarna in qualche figura, si può dire che si incarna particolarmente nella sua; in quest’uomo non molto grande di statura, magro, secco, che è forte come una roccia.”

– Umberto Mastroianni Nicola Grosa – 2006 Ph. @ Federica Castiglioni/Città di Torino

Ubicazione: Seconda Ampliazione arcate 271
Tematica: Personaggi legati alla LiberazioneDal Monumentale ai quartieri: la lotta di Liberazione a Torino

Approfondimenti

 

 

 

Primo Levi

Primo Levi

1919 – 1987

Scrittore e chimico di origine ebraica. Partigiano di “Giustizia e Libertà.” Sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz, di cui rese straordinaria e sconvolgente testimonianza umana e artistica in: “Se questo è un uomo”, “La tregua”, “I sommersi ed i salvati”.

Tra le numerose opere letterarie vanno ricordate anche “Il sistema periodico” ed il romanzo “Se non ora quando? ” .

“Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no….”

(da “Se questo è un uomo” di Primo Levi, Edizioni Einaudi, Torino, 1958)

Ubicazione: Primo Israelitico campo B
Tematica: Personaggi legati alla LiberazioneDal Monumentale ai quartieri: la lotta di Liberazione a Torino

Approfondimenti

 

Isacco Nahoum

Isacco Nahoum

1922 – 1990

Medaglia d’argento al valor militare.

Nato a Milano (ecco il perché del nome di battaglia “Milan”) nel 1938 deve interrompere gli studi “espulso da tutte le scuole” a causa delle leggi razziali.

Comandante della “IV Brigata partigiana Garibaldi Leo Lanfranco”, che guiderà alla Liberazione di Torino.

Figura di rilievo della Resistenza piemontese, fece parte del Comitato direttivo nazionale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) e fu segretario nazionale della Federazione Internazionale della Resistenza.

Ubicazione: Primo Israelitico campo B
Tematica: Personaggi legati alla LiberazioneDal Monumentale ai quartieri: la lotta di Liberazione a Torino

Approfondimenti

 

Lapide ebrei deportati

Sono 479 gli Ebrei torinesi deportati durante la seconda Guerra Mondiale nei Campi di sterminio, vittime della ferocia nazifascista. Solo una trentina di loro sopravvisse.

Gli ebrei deportati venivano selezionati dai medici delle SS. Scelti quelli ritenuti idonei al lavoro, gli anziani, le donne incinte e i bambini prendevano di solito la via delle camere a gas.

Con il loro olocausto gli Ebrei ci ricordano, come ha scritto Norberto Bobbio, “Non uno degli eventi, ma l’evento mostruoso della storia umana”.

Lapide degli ebrei deportati

Ubicazione: Settima Ampliazione, viale della Consolata/3° Israelitico
Tematica: Dal Monumentale ai quartieri: la lotta di Liberazione a Torino

Approfondimenti

 

Campo della Gloria

Campo della Gloria

Nel grande Sacrario sono conservati i resti di 1126 caduti durante la Resistenza, “Avanguardia di una migliore società umana”, come ricorda la frase di Thomas Mann scritta sulla Lapide.

Per dare degna sepoltura ai partigiani dispersi in varie località, di cui molti senza nome, e creare un luogo simbolo per non dimenticare, il 21 maggio 1945, il Comune di Torino decide di realizzare un Campo della Gloria al Cimitero “con al centro un ricordo simbolico in pietra con bassorilievi allegorici”.

Campo della GloriaIl Sacrario venne realizzato dagli architetti Beppe Maggiora ed Enrico Cellino.

Prevedevano fossero più di 700. Ne sono conservati 1126, di cui 900 cercati e recuperati dal partigiano torinese Nicola Grosa. Vi sono partigiani noti ed ignoti. Qui sono sepolti: Eusebio Giambone, Renato Martorelli, Vera e Libera Arduino, Renato Cottini.

Ci sono anche combattenti francesi, sovietici, austriaci, tedeschi, polacchi, jugoslavi e cecoslovacchi.

Un ricordo è dedicato ai deportati e dispersi nei Campi nazisti: un’urna con le ceneri dei Martiri cremati nei Campi di sterminio in Germania. Un segno per ricordare quella gente che Norberto Bobbio definì:

”L’Italia civile che ha versato il suo sangue per la libertà e la dignità della Patria”.

Ubicazione: Settima Ampliazione
Tematica: Dal Monumentale ai quartieri: la lotta di Liberazione a Torino

Approfondimenti

 

Vera e Libera Arduino

1926 – 1945 (Vera Arduino) 1929 – 1945 (Libera Arduino)

La sera del 12 marzo 1945 una squadra di fascisti prelevò dalla loro casa di via Moncrivello 1, Gaspare Arduino, operaio delle Acciaierie Fiat antifascista, le sue due figlie, Libera e Vera (rispettivamente di 18 e di 16 anni) e alcuni loro ospiti.

Libera ArduinoVera Arduino

Gli uomini, prima vennero torturati poi trucidati la notte stessa nei pressi dell’abitazione, in corso Belgio angolo via Lessolo; Vera, appartenente al Gruppo di difesa della donna in Barriera di Milano, e Libera, staffetta delle Squadre di Azione Patriottica fra la Barriera di Milano e i partigiani in montagna, furono trucidate nei pressi del canale della Pellerina.

“Per il funerale delle Arduino alcune fabbriche hanno mandato delegazioni, altre durante i funerali si sono fermate. Alla Paracchi una ragazza è salita sul tetto e ha messo la bandiera rossa. Un compagno elettricista, che era nelle SAP, aveva staccato tutti i fili d’allarme perché i fascisti non chiamassero i rinforzi. – «Gli uomini fuggano tutti perché davanti al cimitero ci sono i fascisti, ce ne sono già due camion carichi!» – Così gli uomini si sono allontanati, davanti al cimitero siamo arrivate solo noi donne”.

(Miriam Mafai, Pane nero: donne e vita quotidiana nella seconda guerra mondiale, Milano 1987, pp. 252-253)

Ubicazione: Campo della Gloria Cubo 1
Tematica: Personaggi legati alla LiberazioneDal Monumentale ai quartieri: la lotta di Liberazione a Torino

Approfondimenti

 

Dante Di Nanni

Dante Di Nanni

1925 – 1944

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Partigiano.

Nato nel 1925, entrò a far parte dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica) nel gennaio del 1944, conducendo audaci azioni malgrado la giovane età. Dopo una di queste, l’attacco ad una antenna radio, si rifugiò in una delle basi cittadine del gruppo, in via San Bernardino 14.

Individuato, dopo essersi difeso con il lancio di bombe a mano, venne ucciso dai militi fascisti che per diverse ore avevano assediato la casa con ingenti forze.

Ubicazione: Campo della Gloria Cubo 18
Tematica: Personaggi legati alla LiberazioneDal Monumentale ai quartieri: la lotta di Liberazione a Torino

Approfondimenti

 

Monumento ai caduti della libertà

Sfilata della liberazione in piazza Vittorio

L’opera, realizzata tra 1946 ed il 1948, è vincitrice del concorso voluto dal Comune di Torino a pochi mesi dalla Liberazione, il 29 agosto 1945.

Il 13 dicembre dello stesso anno l’architetto Carlo Mollìno e lo scultore Umberto Mastroianni ricevono l’affidamento per l’esecuzione del progetto. Sono gli stessi autori a presentare ed a spiegare il significato della loro installazione nella relazione che consegnarono alla Città:

Monumento ai caduti della libertà“Il monumento sorge da un recinto erboso ribassato di 1,50 e di 10 metri di lato. Il muro perimetrale è a blocchi di pietra sbozzata. Al centro del recinto, non accessibile, su un cilindro di granito, poggia la massa grigia di roccia sgrossata a larghi piani ed in questa medesima roccia è scolpito a tutto rilievo un uomo, un caduto. Verticale, poggiante sulla roccia, è una figura che si “libera” come bassorilievo da uno stele di marmo bianco… Questa roccia (sulla quale si lascerà crescere l’erba) ora sorge dalla terra, dalla fossa comune, che può ricordare quella che con i compagni di martirio dovette scavarsi con le proprie mani; muro di esecuzione e fossa ora divenuto recinto al quale si guarda come a un luogo sacro, inaccessibile eppure vicino… Nel nostro caso gli elementi espressivi si possono ricondurre a quelli primordiali di molti popoli: quale il collocare la salma dell’eroe in lato su di un’ara, sovente isolata e sollevata dalla terra quasi a ridarla al cielo; così pure l’istinto del recinto sacro inaccessibile”.

Nella prima foto: Torino, 6 maggio 1945. Sfilata della liberazione in piazza Vittorio. Coll. archivistica: Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea ‘Giorgio Agosti’ (Torino)

Ubicazione: Settima Ampliazione
Tematica: Dal Monumentale ai quartieri: la lotta di Liberazione a Torino

Approfondimenti su Carlo Mollino
Approfondimenti su Umberto Mastroianni

 

Sacrario alle vittime civili della guerra

Bombardamenti a Torino

Torino pagò un caro prezzo di sangue durante la guerra. I bombardamenti tra il ’42 ed il ’43 fecero stragi. Il Monumento nasce nel 1954 per volontà dell’Associazione Nazionale delle Vittime Civili di Guerra con il contributo del Comune di Torino per ricordare coloro che furono uccisi durante la quotidianità della vita. Autori l’architetto Mario Oreglia e lo scultore Franco Garelli .

I nomi delle 2045 vittime sono incisi su muri posti come quinte a teatro. Come proiettati su degli schermi. Al centro un altare con la croce a cui si accede con lenta ascesa, da un’ampia gradinata. Elemento strutturante della composizione è l’Ossario, un sarcofago sorretto da un unico pilastro che, l’architetto Mario Oreglia spiega essere collocato: ”Ruotato in pianta di alcuni gradi rispetto agli assi principali, così che, provoca un effetto dinamico, trascinando nel vuoto lo sviluppo delle scale e la sede di alcuni muraglioni-schermo. Esprime l’idea del sublime sacrificio dei Caduti, nata dalla Valle delle lacrime”. Tutto il complesso è rivestito di beola (pietra di color grigio chiaro).

la scultura di Franco Garelli raccoglie le tante schegge di ferro delle bombe cadute su Torino e fonti di tante morti. Sul pilastro più alto la scritta: 1940 – 1945 . Qui nella pace di Cristo riposano pietosamente raccolte le spoglie mortali dei Caduti civili di guerra.

Ubicazione: Settima Ampliazione
Tematica: Dal Monumentale ai quartieri: la lotta di Liberazione a Torino

Approfondimenti
Torna su Torna all'inizio