I cimiteri sono l’Eldorado delle zanzare con tutta quell’acqua nelle fontane, nei tombini e nelle caditoie, ma sono soprattutto i vasetti con i fiori freschi e i sottovasi delle piante, ad essere i focolai più a rischio. Ogni anno il problema si ripresenta e peggiora. Alle specie già note, se ne aggiungono altre sempre più agguerrite, come la zanzara tigre. Oltre a interventi mirati di disinfestazione, Comune, AFC (la Società pubblica della Città che gestisce i servizi cimiteriali) e L’IPLA (l’Istituto per le piante di legno e l’ambiente), promuovono una campagna di prevenzione con cartelli e brochure che riportano gli accorgimenti da adottare, tra cui: preferire i fiori secchi o di plastica e forare il vasetto in modo che l’acqua piovana non ristagni oppure riempirlo di sabbia. Per i fiori freschi, munirsi di un larvicida da aggiungere nel portafiori oppure riempirlo di sabbia umida. In alternativa, nei sottovasi si può sempre aggiungere una treccia di fili di rame. Come ultimo atto, una volta che si sono deposti i fiori, tutti i recipienti utilizzati, annaffiatoi, bottiglie o altro, devono essere capovolti, in modo che l’acqua coli giù. Intanto si prosegue con i trattamenti di disinfestazione dell’IPLA con modalità diverse in relazione agli spazi se sono aperti o chiusi. Nei sotterranei, ad esempio, vengono utilizzate delle trappole a forma di vaso (foto) che servono ad attirare le zanzare prima che trovino l’acqua dove deporre le uova. Inoltre si aggiunge del larvicida sotto le fontanelle, nelle caditoie o ovunque si raccolgano le acque di scolo, i loro nidi preferiti. I cittadini che riscontrino delle aree con una presenza eccessiva dei fastidiosi insetti, lo segnalino agli uffici e si effettueranno degli interventi mirati.
Ultimo aggiornamento: 26 settembre 2022